Dichiarazione di Gianni Cortese Segretario Generale della UIL Piemonte sulla cassa integrazione nei primi sette mesi del 2024

04/09/2024
Dichiarazione di Gianni Cortese Segretario Generale della UIL Piemonte sulla cassa integrazione nei primi sette mesi del 2024

IN PIEMONTE NEI PRIMI SETTE MESI DELL’ANNO GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI CRESCONO DEL 40,7% RISPETTO AL 2023. TORINO Ѐ ANCORA LA PROVINCIA PIÙ CASSAINTEGRATA D’ITALIA

In Piemonte, da gennaio a luglio 2024, come evidenziano i dati del Servizio Lavoro, Coesione e Territorio della UIL Nazionale, sono state richieste 26.472.117 ore di cassa integrazione, in aumento del 47,8% rispetto allo stesso periodo del 2023 (+66% ordinaria, +22,7% straordinaria, -86% in deroga) e 454.128 ore dei fondi di solidarietà gestiti dall’Inps (che coprono i lavoratori privi di strumenti di sostegno al reddito). Complessivamente, quindi, sono state utilizzate 26.926.245 ore di ammortizzatori sociali (+40,7%).

A livello nazionale sono state autorizzate 292.770.263 ore, con un incremento del 20,1%.

DATI PROVINCIALI

L’andamento nelle province piemontesi, considerando solo le ore di cassa integrazione, nel confronto tra i primi sette mesi del 2024 e del 2023, è stato il seguente: Biella +142,7%, Novara +100,7%, Torino +72,4%, Vercelli +54%, Asti +30,5%, Alessandria +0,1%, Verbania -8,5%, Cuneo -54,6%.

Torino, con 16.993.693 ore, è la provincia più cassaintegrata d’Italia, seguita da Milano e Napoli.

DICHIARA IL SEGRETARIO GENERALE UIL PIEMONTE GIANNI CORTESE:

“I dati confermano le difficoltà in atto nella nostra regione, facendo aumentare le preoccupazioni, in particolare per l’esaurimento degli ammortizzatori sociali nel corso del 2025. Evidenziamo, inoltre, che la fine degli incentivi per l’acquisto di auto ha portato ad agosto a un tracollo di vendite, più marcato per il gruppo Stellantis. In aggiunta, la componentistica continua a mostrare gravi difficoltà, che mettono a rischio la sopravvivenza stessa di quasi metà delle imprese della filiera. Ѐ necessario, quindi, riprendere urgentemente il confronto con il Governo nazionale, per mettere a punto interventi immediati e programmatici necessari. In particolare, riteniamo che bisognerebbe incrementare gli investimenti nelle politiche attive del lavoro, anche per contrastare le difficoltà di far incontrare domanda e offerta. In proposito, sottolineiamo che da 15 anni la UIL chiede a tutti i Governi della nostra Regione di promuovere un serio censimento, con l’ausilio delle associazioni datoriali, volto a individuare e formare le figure professionali realmente carenti nel mercato del lavoro”.


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