Donne e pubblico impiego
dichiarazione di Maria Pia Mannino
Responsabile Coordinamento Pari Opportunita' UIL
Intervento all'Assemblea Nazionale dei delegati UIL di Napoli il 30 settembre 2011
Il Coordinamento Pari Opportunità della Uil invita le lavoratrici del Pubblico impiego a partecipare, tutte unite, allo sciopero del 28 ottobre.
Riteniamo che, in questo settore, siano soprattutto le donne a subire le conseguenze del blocco della contrattazione e delle inefficienze della Pubblica Amministrazione.
Sono le donne a soffrire maggiormente per il blocco delle retribuzioni; i tagli alla formazione e all'aggiornamento; la sospensione dei turn over, i tagli alla ricerca, all'università e alla scuola. Sono sempre le donne a subire la carenza di servizi essenziali che gli enti locali e le aziende sanitarie riducono invece di tagliare gli sprechi e i costi della politica.
Le donne non possono essere più mortificate nel lavoro e pertanto è necessario un processo di riqualificazione e di razionalizzazione che sia di garanzia al cittadino e, nel contempo, riconosca il valore del lavoro pubblico .
Il 28 ottobre, la voce delle donne si farà sentire con forza per chiedere interventi concreti che, senza più penalizzare le retribuzioni delle lavoratrici pubbliche, vadano in direzione della piena realizzazione della conciliazione e creino servizi efficienti per tutti.
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L'informazione – i diritti – le opportunita'
Luglio 2011
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DICHIARAZIONE DI MARIA PIA MANNINO – RESPONSABILE PARI OPPORTUNITÀ UIL
Le donne della UIL ritengono ingiusta e iniqua la proposta di accelerazione dell'innalzamento a 65 anni dell'età pensionabile nel settore privato. Si dimentica, infatti, che le donne in Italia lavorano in media 1773 ore annue contro le 1739 delle colleghe europee (dati Ocse), senza il sostegno di servizi adeguati ad armonizzare la vita familiare con l'attività lavorativa..
Ancora una volta una disposizione di legge, pur condivisibile nella sua formulazione perché in linea con quanto impone la Commissione Europea in termini di parità di trattamento uomo/donna, rischia di essere fortemente penalizzante per le donne, ancora economicamente la fascia più debole del Paese e che non hanno certo bisogno, in un momento di così grave difficoltà sociale e finanziaria, di ulteriori restrizioni e limitazioni.
- Rete di Parita' - Newsletter n° 73 - Luglio/Agosto 2011
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